Comportamento e psicopatologia nel mosaico dell’autismo

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Intrecci terapeutici: comportamento e psicopatologia nel mosaico dell’autismo

In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, il Dott. Davide Carnevali, Dirigente-psicologo, PhD, Analista del comportamento (BCBA) e Presidente SIACSA, ha presentato un’importante riflessione sull’integrazione di approcci terapeutici nel trattamento dell’autismo.

Un approccio integrato e sinergico

La presentazione introduce la metafora dell’intreccio terapeutico, evidenziando come l’integrazione di diversi approcci costituisca la struttura portante dell’intervento educativo. L’ABA (Applied Behavior Analysis) rappresenta una solida base, arricchita da strategie complementari mirate alla comunicazione, alle competenze sociali, alle necessità sensoriali e al benessere emotivo, in accordo con le linee guida nazionali (SNLG ISS, 2023).

Superare la dicotomia tra comportamento e psicopatologia

Il Dott. Carnevali propone il superamento dell’antica divisione tra approccio comportamentale e approccio psicopatologico. Mentre il primo analizza come l’ambiente modella e mantiene le azioni individuali, il secondo esplora i quadri clinici che possono coesistere con l’autismo. Questi approcci sono presentati come profondamente complementari, offrendo insieme una lettura più completa e sofisticata del funzionamento della persona autistica.

Un caso esemplificativo

Viene illustrato il caso di Marco, adolescente con autismo di livello III, che ha sviluppato comportamenti autolesivi in contesti sociali, particolarmente in ambienti rumorosi. L’esempio dimostra come un approccio esclusivamente psicopatologico o esclusivamente comportamentale risulterebbe incompleto. Il comportamento autolesivo potrebbe rappresentare sia un sintomo di un disturbo d’ansia sociale co-occorrente (versante psicopatologico), sia una strategia di fuga o di regolazione emotiva e sensoriale (versante comportamentale).

I dati sulla co-occorrenza

I dati presentati evidenziano che la co-occorrenza di condizioni clinicamente rilevanti nell’autismo non è l’eccezione, ma la regola. Secondo il National Autism Indicators Report (2021), il 74% dei bambini autistici ha almeno una condizione co-occorrente e il 47% ne ha due o più. Le problematiche più frequenti includono comportamenti problematici (61%), disturbi d’ansia (50%), ADHD (44%) e disturbi del sonno (40%). Particolarmente significative sono le differenze di genere: oltre il 22% delle donne autistiche viene ricoverato per una patologia psichiatrica entro i 25 anni, percentuale cinque volte superiore a quella delle donne senza autismo e quasi doppia rispetto agli uomini autistici.

La disregolazione emotiva come pattern riconoscibile

Viene identificata la disregolazione emotiva come processo centrale che collega le diverse manifestazioni sintomatologiche dell’autismo attraverso l’intero arco di vita. Questa rappresenta un crocevia tra prospettiva comportamentale e psicopatologica, punto di intersezione dove vulnerabilità biologiche, apprendimento e influenze ambientali si traducono in pattern di risposta osservabili.

Direzioni future

Il Dott. Carnevali conclude delineando tre direzioni fondamentali per il futuro:

  1. Potenziare ulteriormente l’integrazione tra approcci comportamentali e psicopatologici all’interno di una matrice clinica unitaria
  2. Comprendere l’autismo come fenomeno dinamico e processuale, attraverso studi longitudinali
  3. Superare la frammentazione formativa dei professionisti, creando piani di sviluppo che integrino competenze comportamentali e di psicopatologia [come l’Equipe Dedicate alle Emergenze COmportamentali (EDECO) incluse nelle progettualità in essere dell’ISS]

Queste direzioni rappresentano l’evoluzione naturale di una visione integrata ed equilibrata, con l’obiettivo di sviluppare un approccio sempre più efficace e personalizzato, rispettoso della complessità dell’esperienza autistica in tutte le sue manifestazioni.

Per ulteriori informazioni: davide.carnevali@fondazionesospiro.it

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